PITIGLIANO
Pitigliano è un comune italiano di 3 867 abitanti[1] della provincia di
Grosseto in Toscana.
Il caratteristico centro storico è noto come la piccola Gerusalemme[3], per la
storica presenza di una comunità ebraica, da sempre ben integrata nel contesto
sociale che qui aveva la propria sinagoga.
Il territorio comunale di Pitigliano si estende nella parte occidentale
dell'area del Tufo. Confina a nord con il comune di Sorano, a sud-est con i
comuni laziali di Farnese, Ischia di Castro, Latera e Valentano dai quali è
delimitato dall'estremità settentrionale della Selva del Lamone, a ovest con il
comune di Manciano.
Arrivando a Pitigliano dal mare, salendo la strada regionale 74 Maremmana, si
notano le caratteristiche case che sporgono da un grande sperone di tufo,
assolutamente a strapiombo. La rupe di Pitigliano è circondata su tre lati da
altrettanti burroni, pieni di grotte scavate nel tufo; nel fondovalle scorrono i
corsi d'acqua Lente, Meleta e Prochio.
Il territorio comunale si eleva a quote collinari che variano tra i 300 e i 663
metri s.l.m. di Poggio Evangelista, che segna il confine con il Lazio
all'estremità orientale; l'area del paduletto di Pantanello è stata sottoposta a
bonifica in epoca lorenese[4]. Pitigliano è inserito nella lista dei borghi più
belli d'Italia patrocinata dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Pitigliano era già un luogo frequentato e abitato sin dai tempi degli etruschi,
quando qui furono fondati numerosi insediamenti scavati nel tufo e attestati
dalla tarda età del Bronzo (XII-XI secolo a.C.). Anche nel luogo dove oggi sorge
il paese era situato un centro etrusco, testimoniato dai resti delle mura
rinvenuti nel quartiere di Capisotto e poi scomparso tra la fine del VI e gli
inizi del V secolo a.C..
La prima notizia di Pitigliano appare in una bolla inviata da papa Niccolò II al
preposto della cattedrale di Sovana nel 1061, dove viene già indicato come luogo
di competenza della famiglia dei conti Aldobrandeschi. Nel 1293 Anastasia,
figlia della contessa Margherita Aldobrandeschi, sposò Romano Orsini portando in
dote la contea di Sovana e la sede della contea fu trasferita proprio a
Pitigliano. Gli Orsini governarono queste terre per secoli, difendendola dai
continui tentativi di sottomissione da parte di Siena e Orvieto prima, e della
Firenze medicea poi. Fu solo nel 1574 che Niccolò IV Orsini cedette la fortezza
ai Medici e nel 1604 Pitigliano fu annessa al granducato di Toscana, ceduta dal
conte Gian Antonio Orsini per saldare i propri debiti. I Medici tuttavia si
disinteressarono delle sorti della città, che cadde presto in declino, e
soltanto nel 1737, anno in cui il granducato passò ai Lorena, Pitigliano conobbe
una lenta ripresa economica e culturale.
Oggi è una conosciuta meta turistica grazie alla peculiarità del suo centro
storico, che ha permesso il suo inserimento nella lista dei borghi più belli
d'Italia dell'ANCI.
Architetture religiose
Chiese parrocchiali cattoliche
La cattedrale dei Santi Pietro e PaoloCattedrale dei Santi Pietro e Paolo, duomo
di Pitigliano, è stata edificata in epoca medievale, rimaneggiata durante il XVI
secolo e profondamente modificata nelle epoche successive. La facciata
tardo-barocca è fiancheggiata sulla sinistra dal campanile che si presenta
intonacato nella parte inferiore sopra la quale ha mantenuto l'aspetto
originario in tufo risalente al periodo medievale. L'interno della cattedrale,
in stile barocco a navata unica con cappelle laterali, custodisce varie opere
d'arte che spaziano prevalentemente tra il XVII e il XIX secolo. Tra le varie si
ricordano due tele della "vita di san Gregorio" – Arrigo IV a Canossa e la
predestinazione del giovane Ildebrando – del pittore mancianese Pietro Aldi. La
parrocchia dei Santi Pietro e Paolo conta circa 820 abitanti.[6]
Chiesa di Santa Maria Assunta, situata in piazza Dante, fuori le mura, risale al
XIX secolo e si presenta in stile neoromanico. La parrocchia di Santa Maria
Assunta conta circa 2760 abitanti.[7]
Santuario della Madonna delle Grazie, sorto nel XIV secolo come cappella rurale,
venne trasformato in santuario dedicato alla Vergine nel corso del XVI secolo e
ampliato in epoche successive quando il luogo divenne sede di una comunità di
francescani. È stato restaurato nel 1962. La parrocchia della Madonna delle
Grazie conta circa 610 abitanti.[8]
Chiese cattoliche minori
Chiesa di Santa Maria e San Rocco, edificata nel XII secolo su un preesistente
tempio pagano e restaurata in forme tardo-rinascimentali, si presenta in
un'insolita aula trapezoidale divisa in tre navate dove sono conservate alcune
tracce di affreschi. L'interno contiene una cospicua raccolta di opere
pittoriche del XVII secolo.
Oratorio del Santissimo Crocifisso, situato in piazza Gregorio VII, nelle
vicinanze del duomo, si tratta di un piccolo edificio religioso del XVII secolo.
Chiesa di Sant'Antonio, situato lungo via Zuccarelli, risale al XIII secolo, ma
ha subito sostanziali trasformazioni che ne hanno modificato l'aspetto.
Sconsacrata, è oggi adibita a usi civili.
Chiesa di San Rocco, situata tra via Vignoli e il vicolo San Rocco, risale al XV
secolo, ma dopo anni di abbandono e incuria è stata sconsacrata e adibita ad
abitazione privata. Oggi sulla facciata è presenta una nicchia con una statua.
Chiesa di San Michele, situata in via San Michele fuori le mura, risale al
medioevo, ma ha subito dei rifacimenti ed ampliamenti nel corso del XVIII
secolo. Sconsacrata, è oggi adibita ad usi civili.
Chiesa della Madonna del Fiore, sorta come cappella in epoca rinascimentale, si
trova lungo l'omonima via al di fuori delle mura. Nei secoli successivi,
l'edificio religioso è stato ampliato, pur conservando discretamente gli
originari elementi stilistici di epoca cinquecentesca.
Chiesa e convento di San Francesco: situati poco fuori Pitigliano, lungo strada
che porta a Manciano, risalgono al periodo rinascimentale e furono progettati da
Antonio da Sangallo il Giovane. La chiesa ospita all'interno un affresco della
Madonna col Bambino degli inizi del XVI secolo; il convento è attualmente
adibito ad abitazione rurale, e conserva ancora il pregevole chiostro
cinquecentesco.
Chiesa di San Paolo della Croce, sorta come cappella rurale presso la frazione
del Casone, fu completamente trasformata e ampliata agli inizi del XX secolo,
con elementi stilistici neoromanici e neogotici e l'aggiunta del campanile e
della sagrestia.
Chiesa di Santa Maria in Vinca, chiesa di origini medievali i cui resti si
trovano presso la necropoli di Poggio Buco.[9]
Cappelle cattoliche
Cappella dei Santi Giacomo e Filippo apostoli, costruita nel XVII secolo lungo
le Vie Cave del Gradone a sud del centro storico, è una piccola cappella rurale
che ha conservato gli elementi stilistici tipici dell'epoca di costruzione.
Cappella di Pian di Morrano, piccola cappella gentilizia del XVIII secolo,
costruita presso l'omonima fattoria, rispetto alla quale è situata sul retro.
Cappella di San Lorenzo, situata presso l'omonimo podere nei dintorni di
Pitigliano, è un edificio religioso sconsacrato, che venne costruito nel corso
del XVII secolo come cappella rurale.
Oratorio rupestre, situato presso la Porta di Sovana, si tratta di una piccola
grotta adibita a luogo di culto risalente al IV secolo che si apre nella rupe
che costeggia la strada.
Strutture sacre ebraiche
La Sinagoga di Pitigliano, sinagoga cinquecentesca, all'interno della quale
spiccano l'Aron sulla parete di fondo e la Tevà al centro; sulle pareti sono
conservate iscrizioni di versetti biblici mentre in alto si trova il matroneo
riservato alle donne. Sotto il tempio ebraico si trovano i locali per il bagno
rituale, il suggestivo forno delle azzime, la macelleria kasher, la cantina
kasher e la tintoria.
Cimitero ebraico di Pitigliano, situato al di là del torrente Meleta che
delimita a sud il paese, costruito nella seconda metà del XVI secolo quando gli
Orsini concessero quel terreno al loro medico di famiglia di religione ebraica
per la sepoltura della moglie. Nelle vicinanze del cimitero ebraico si estende
il museo archeologico all'aperto Alberto Manzi.
Architetture civili
Palazzi
Palazzo Orsini, imponente palazzo fortificato, costruito come rocca dagli
Aldobrandeschi (XI-XII secolo) e poi sede della contea degli Orsini, è stato
ristrutturato consistentemente nel XVI secolo per volere di Niccolò Orsini, su
progetto dell'ingegnere Antonio da Sangallo il Giovane. L'aspetto attuale è
dovuto ad alcune ristrutturazioni effettuate dai Lorena tra il 1777 e il 1840,
anche se in epoche recenti la Sovrintendenza ai beni artistici e culturali di
Siena e Grosseto ha imposto un'intonacatura esterna di dubbia qualità. Il
complesso ospita all'interno il museo diocesano di Palazzo Orsini, ricco di
opere d'arte che coprono un periodo di tempo dal medioevo all'età moderna, e il
museo civico archeologico, dove sono custoditi vari reperti provenienti dalle
vicine aree archeologiche.
Palazzo Comunale, sede del municipio, è stato costruito in stile
neorinascimentale tra il 1934 e il 1939 addossato sopra il Teatro Salvini.
Teatro Salvini, costruito nel 1823 dalla Società filodrammatica dei Ravvivati,
sul luogo dove precedentemente sorgeva un granaio, è stato rinnovato una prima
volta nel 1870 e infine inglobato nella costruzione dell'imponente Palazzo
Comunale negli anni trenta del XX secolo. Il teatro è stato ristrutturato negli
anni 1971 e 1972 su progetto dell'ingegnere Edoardo Focacci.
Palazzo Sadun, detto Palazzo degli ebrei, è un imponente edificio eretto alla
fine del secolo XIX nella piazza principale del paese a fianco del municipio.
Tra i numerosi palazzi di Pitigliano si ricordano quelli più interessanti
storicamente e architettonicamente: Palazzo Bruscalupi, Palazzo Incontri,
Palazzo Lucci-Petruccioli, Palazzo della Pretura, Palazzo del Monte di Pietà,
Palazzo di Giustizia, Palazzo Santelli, Palazzo Vignoli, l'ex ospedale di
Pitigliano, lo spedale dei Poveri, lo scrittoio delle Fortezze, il palazzo della
Fiscaleria.
Fontane
Fontana delle Sette cannelle, caratteristica fontana realizzata attorno alla
metà del XVI secolo, chiude il lato meridionale di piazza della Repubblica.
Fontane gemelle, coppia di fontane, una situata nella parte settentrionale e
l'altra nella parte meridionale di piazza della Repubblica, risalenti agli inizi
del XX secolo.
Altri edifici civili
Acquedotto mediceo, costruito a partire dalla metà del XVI secolo, fu completato
soltanto nel secolo successivo quando Pitigliano era già passato sotto la
dominazione dei Medici.
Pozzo di Palazzo Orsini, caratteristico pozzo-cisterna di epoca rinascimentale,
situato nel cortile interno di Palazzo Orsini. Si caratterizza per pregevoli
decorazioni a bassorilievo raffiguranti la casata dei conti di Pitigliano.
Architetture militari
Cinte murarie
Mura di Pitigliano: la cinta muraria è stata realizzata dagli Aldobrandeschi a
partire dal IX secolo, anche se una primitiva fortificazione etrusca era già
presente dal VII secolo a.C.. L'aspetto attuale è dovuto ad una successiva
ristrutturazione effettuata dagli Orsini in epoca rinascimentale, progettata da
Antonio da Sangallo il Giovane. Porta di Sovana, realizzata nel corso del XIII
secolo dagli Aldobrandeschi, in prossimità del tratto delle mura etrusche, per
consentire l'accesso al borgo a coloro che provenivano da Sovana, all'epoca
capitale della contea aldobrandesca, attraverso le Vie Cave.
Porta della Cittadella, costruita nel corso del XVI secolo durante i lavori di
riqualificazione e potenziamento del preesistente sistema difensivo. La porta è
una vera e propria galleria che attraversa uno dei bastioni sud-orientali, che
consente l'accesso al borgo da chi proviene da est e da sud.
Castelli
Castel dell'Aquila, antica fortificazione medievale situata in un'area boscosa
presso il fiume Fiora, di cui si conservano i ruderi.
Castello di Morrano, situato in località Morranaccio, è un antico castello del
IX secolo, identificato con il toponimo Murianum, possedimento degli
Aldobrandeschi e in seguito presidio del Comune di Orvieto. Probabilmente
distrutto dai senesi nel XV secolo, si presenta oggi sotto forma di ruderi.
Altro
Monumento alla progenie ursinea, situato a destra della cattedrale, è composto
da una base quadrangolare e una statua di orso posta su un'anfora, con lo stemma
della famiglia Orsini. È stato realizzato nel 1490.
Parco Orsini, situato sul Poggio Strozzoni, è stato realizzato alla fine del XVI
secolo su modello del parco dei mostri di Bomarzo. Si conservano alcune sculture
e i due monumentali troni, sedili in pietra sul crinale del poggio.
Siti archeologici
Necropoli del Gradone, situata a valle del borgo, oltre il ponte sul Meleta,
all'interno delle Vie Cave, è composta da tombe a camera riferibili ad un
periodo tra il VII e il VI secolo a.C..
Necropoli di San Giovanni, situata poco lontana da quella del Gradone, presso le
Vie Cave, deve il suo nome al vicino ponte a otto arcate fatto costruire dal
granduca Leopoldo II di Lorena nel 1843. Risale alla metà del VI secolo a.C. ed
è composta da varie tombe a camera scavate nel tufo, oltre che da una serie di
tombe a cassone dell'età ellenistica (II secolo a.C.).
Necropoli di San Giuseppe, situata lungo la strada che porta a Sovana, è
composta da un piccolo nucleo di tombe a camera databili tra il VII e il VI
secolo a.C.
Morranaccio, insediamento archeologico di notevole interesse, conserva tracce di
un insediamento frequentato dall'età del Bronzo fino all'epoca etrusco-romana:
sono visibili resti di antichi pozzi, tombe e grotte rupestri. Qui in epoca
medievale era situato un castello, l'antico Murianum, oggi sotto forma di
ruderi.
Poggio Buco: presso l'area oggi conosciuta come Poggio Buco, era situata
nell'antichità una fiorente città etrusca, dipendente da Vulci e rivale con la
vicina Pitigliano, abitata sin dalla tarda età del Bronzo (XII secolo a.C.). La
città è scomparsa agli inizi del VI secolo a.C. per motivi sconosciuti e
sconosciuto è anche il nome che tale centro abitato possedeva. Per anni è stato
ipotizzato che l'area di Poggio Buco fosse il sito ove sorgeva la perduta città
di Statonia, ipotesi però poi confutata. Fanno parte di Poggio Buco i siti
archeologici di Caravone, Insuglietti, Le Sparne, Selva Miccia.
Tra i vari piccoli siti archeologici del territorio sono da ricordare anche
quelli rinvenuti nelle località di Corano, Poggialti Vallelunga, Poggio Formica,
Quattro Strade e Sorgenti della Nova.